La Verna 2014


Tutto è cominciato quando le signore Francesca e Luisa, quasi casualmente, domenica 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Croce, in chiesa, mi hanno informata del pellegrinaggio a La Verna organizzato dal Circolo Alleluia per i giorni 16 e 17 settembre, giorni nei quali la Chiesa fa memoria di San Francesco di Assisi che, come dice Dante, «da Cristo prese l’ultimo sigillo», cioè le Sacre Stigmate della Passione.


Mi sono sentita chiamata a fare questo viaggio: il mio viaggio di nozze ad Assisi, il mio sposo volato in cielo alle ore 12 esatte del 4 ottobre 2013, questo periodo vissuto ricordando il suo calvario di un anno fa…

Proprio negli ultimi tre mesi della malattia del mio sposo, ricoverato all’Ospedale di Carrara, abbiamo avuto modo di conoscere don Bernardo, infaticabile sacerdote cappellano dell’Ospedale, che tutte le sere passava a dare una carezza spirituale a tutti i malati; e tra una parola scherzosa e l’altra, trasmetteva verità di fede profonda, come quella sera in cui mi insegnò a chiedere al Signore «un dolore di pace»; non ho mai dimenticato quella preghiera: grazie don Bernardo!


Torniamo al pellegrinaggio. Un autobus con circa 30 persone di  ogni età, da 37 a 78 anni, un bel gruppo, da cui sono immediatamente ben accolta.

Originaria del Piemonte, vivo a Massa Carrara soltanto da un paio d’anni e conosco poche persone; con questo gruppo mi trovo bene fin da subito e il viaggio è gradevole, tra canti e preghiere che don Bernardo guida, da buon pastore.

Sono molto ansiosa di arrivare al Monastero e al Santuario de La Verna…


Giunti alla casa che ci ospita, don Bernardo presiede l’Eucaristia nella piccola cappella; il bellissimo dipinto dietro l’altare ci aiuta ad immergerci nel cuore del pellegrinaggio, pregustando la gioia di inoltrarci sui passi di San Francesco.

Un buon pasto caldo e abbondante, in questa casa in stile francescano, immersa nel silenzio del piccolo paese di Chiusi della Verna; un momento di riposo e poi via…

Pensando che le mie compagne di viaggio, quelle più giovani, desiderose come me di salire a piedi al Santuario, siano già partite, cerco un sentiero e di corsa, direi volando, salgo accompagnata dal suono invitante delle campane, che annunciano la preghiera dei Salmi con i frati.


Dalla Basilica, colma di gente devota, si snoda una processione di frati, novizie francescane, tanti giovani… tutti in cammino verso la Cappella delle Stigmate. Un’emozione così profonda e una gioia così grande, che mi sarei tolta le scarpe per camminare scalza, per entrare sempre più nel mistero di San Francesco!

La visita alla grotta, per vedere, toccare e pregare dove il Santo dormiva, rocce sistemate dalla natura in un modo straordinario e incredibile… poi proseguo a visitare altri luoghi dove San Francesco è passato, ha pregato, ha pianto, ha incontrato il Cristo…

Dopo aver ritrovato le mie compagne di viaggio, scendo giù per il sentiero in mezzo ai boschi verdi, con tanti ciclamini selvatici che colorano l’erba, mentre intono canti di San Francesco.


Dopo una buona cena, mi dirigo verso la chiesa del paese, per incontrare moltissimi giovani, provenienti da luoghi lontani e diversi: ho la gioia di sentire i loro pensieri, i loro desideri e il loro grido di pace… Dalla chiesa di Chiusi della Verna prende poi avvio la processione che sale al Santuario, dove si tiene la grande Veglia, lungo tutta la notte delle Stigmate.

Tuttavia, a un certo punto devo far valere il buon senso, perché la stanchezza è tanta; così, a metà percorso, a malincuore decido di andare a riposare, sapendo di perdere una celebrazione particolarmente significativa; ma… questo è un buon motivo per ritornare alla Verna!


Riparto presto la mattina seguente, questa volta con le mie compagne e salgo adagio, gustando ogni passo… per mettermi in coda nella Basilica e fare la Confessione, ricevere le parole giuste, così da riprendere con coraggio e rinnovato entusiasmo il percorso della fede.

La mattinata trova il suo culmine nella Celebrazione eucaristica nella Festa solenne per il dono delle Stigmate a San Francesco.

Che bello vivere tutti questi momenti, importanti per la nostra crescita spirituale personale, con tutte le persone del gruppo! Sono momenti che creano comunione.


Infine, scendo nuovamente verso la casa che ci ospita. Ancora un buon pranzo abbondante e particolare, perché le persone che gestiscono la casa desiderano salutarci in questo modo, invitando poi don Bernardo a tornare da loro l’anno successivo.


Mentre l’autobus scende dalla montagna, ancora una volta alzo lo sguardo, per rivedere un’ultima volta il Monastero, il Santuario, la grande e alta Croce che spicca dal piazzale della Basilica… e dal cuore, silenziosamente, sgorga un grande «grazie!» al Dio Altissimo, per il dono prezioso di San Francesco, dono fatto a ciascuno di noi e al mondo intero.


Ci dirigiamo verso Arezzo; il gruppo desidera visitare il Duomo della città, insieme al suo Centro storico. Una visita breve, ma intensa, dopo la quale si riparte per tornare a casa.

Con la preghiera del Rosario esprimiamo la nostra gratitudine verso la Mamma del Cielo, per questi due giorni colmi di tante bellezze, per la compagnia di tante persone care e serene che, approfittando del giornalino «Linea Amica», saluto una ad una.

Ameralda Agosto